Chiese campestri Arzachena
Benvenuti nel cuore spirituale di Arzachena, dove la storia e la devozione si intrecciano nelle Chiese Campestri. Questi luoghi sacri, immersi nella bellezza della natura gallurese, narrano storie millenarie di fede e tradizione. Scoprite con noi l’incanto di queste chiese, testimoni silenti di un passato ricco di spiritualità.
Chiesa San Giovanni in Arzachena costruita nel 1744
La chiesa dedicata a San Giovanni evangelista è stata costruita sulla riva sinistra del fiume omonimo, al sedicesimo km dell’attuale strada statale Olbia-Arzachena.
La tradizione orale narra che intorno al Settecento, i tre fratelli Pileri, di origine aggese, durante una battuta di caccia al cinghiale, sarebbero stati richiamati dall’insistente abbaiare dei cani tra la fitta boscaglia. Si fecero largo con lo spadino tra i roveti e scoprirono una statua di marmo raffigurante San Giovanni evangelista, martirizzato entro una caldaia di olio bollente. La statua era immersa in una profonda pischina del fiume, successivamente chiamata, pischina sacrata. Con l’aiuto di altri pastori della zona, dopo essere riusciti a collocarla sopra una tragghjola, decisero di portarla in cima alla collina di Morasa; i buoi, dopo aver percorso circa 500 metri, si fermarono e non vollero più andare avanti. Attribuendo ciò alla stanchezza degli animali, aggiunsero altre due paia di buoi non stanchi, ma non si riuscì a smuoverli. Decisero quindi di costruire proprio lì l’attuale chiesa.
La Chiesetta campestre dedicata a Santu Paulu Calta – San Paolo eremita
sorge sotto un leccio secolare, sul luogo stesso ove una pia donna, nel 1911, durante la guerra Italo-Turca per la conquista della Libia, vide per tre volte, in sogno il Santo. La chiesa iniziata nell’ottobre del 1911, fu ideata e materialmente costruita da “mastru Zappoli ed Ernesto Frau”, con la collaborazione di Salvatore Spanedda e Michele Varrucciu, manovali. La chiesetta ormai completata ed arredata alla meglio, fu solennemente benedetta in occasione della prima festa dedicata alla Madonna del Buon Cammino, il 2 maggio 1912.
Chiese campestri Arzachena “Micali Sanna”
La chiesa campestre o santuario di Santu Micali Sanna, ossia di San Michele Arcangelo, si trova in aperta campagna, ed è circondata da una fitta vegetazione mediterranea. Si trova nel parco dedicato a San Michele, nel quale era presente un bosco centenario, purtroppo bruciato dall’incendio sprigionatosi nel 1989, che fece tre vittime. Il cognome attribuito al santo è tipico di alcune chiese campestri di Arzachena e deriva dal fatto che il territorio circostante la chiesa apparteneva alla famiglia dalla quale la chiesa prende il nome. L’edificio ha le pareti esterne intonacate e dipinte di bianco. Ha un campanile a vela, sul quale era posta una campana settecentesca, che fu trafugata tanto tempo fa e sostituita con una più recente. All’interno conserva conserva le statue di Santa Maria e San Francesco, e nel vecchio altare a muro, dove il prete celebrava la messa dando le spalle ai fedeli, è ubicata la nicchia con la statua che raffigura San Michele. Conserva anche uno stendardo che raffigura San Michele nell’intento di uccidere il drago, rappresentazione del male e del demonio. Una lastra di ardesia murata ricorda che la chiesa fu costruito dalla nobile famiglia Valentino di Tempio nel 1650, e successivamente donato alla Diocesi.
Presso questa chiesetta l’11 maggio e la prima domenica di settembre si svolge la festa di Santu Micali “Sanna”, nella quale viene offerto il tipico pranzo delle feste campestri galluresi: minestra, carne lessa, vino in abbondanza e dolci.
Chiese campestri Arzachena di San Luca in direzione Luogosanto
per raggiungere la Chiesa campestre di San Luca di Arzachena, da Arzachena prendiamo la via Paolo Dettori, che incrocia la circonvallazione sud e ci porta a una rotonda, dalla quale usciamo sulla SS427 verso Sant’Antonio di Gallura e Calangianus. Dopo tre chilometri prendiamo sulla destra la SP14 in direzione di Luogosanto, e dopo altri circa due chilometri, troviamo sulla sinistra della strada la deviazione che ci porterà alla tomba dei giganti di Coddu Vecchiu, e più avanti arriverà in località Capichera.
Subito all’inizio della deviazione, troviamo, sulla sinistra della strada, la chiesa campestre o santuario di Santu Lucca di L’Agliuledda, detta anche chiesa di San Luca. L’origine della chiesa risale a quando, durante la costruzione della strada, venne costruita, a margine della strada, una edicola dedicata a San Luca. In occasione dell’arrivo della statua del Santo ci furono grandi festeggiamenti, ed in quella circostanza si decise l’erezione di una vera e propria chiesa in un luogo più adatto. La Chiesa campestre di San Luca di Arzachena detta anche Chiesa di L’Agliuledda fu benedetta nel 1989.
La struttura non ha il fascino delle ben più antiche chiesette galluresi ma presenta alcuni begli elementi, tra i quali due imponenti colonne naturali in granito, sulle quali poggia il loggiato esterno, aggiunto a protezione dell’ingresso frontale. Il massiccio portone è composto da sei riquadri intarsiati che raffigurano simbologie del culto cristiano. Il campanile è a vela, in conci di granito a vista, così come l’arco che separa la sala dal presbiterio, che è lievemente rialzato; tutti gli altri elemente costruttivi sono in materiali moderni. La statua di San Luca con il Vangelo in mano, è inserita in una nicchia sulla parete di fondo, dietro l’altare.
Chiesa campestre di Santu Jacu – San Giacomo Apostolo
Pur non ricadendo nel territorio comunale di Arzachena è una festa molto sentita dagli Arzachenesi. La chiesa si trova nella località omonima, immersa nel verde di un bel parco con maestosi alberi secolari. All’ingresso dell’area vi è una graziosa edicola con una statuetta della Madonna. Fu costruita, da pastori dei vicini stazzi, alla fine del Settecento, secondo la tipologia della chiese campestri galluresi. L’edificio presenta la classica struttura rettangolare in granito a vista, in seguito a un restauro eseguito negli anni ’90, che ha modificato la precedente interamente intonacata. L’interno della chiesa è costituito da una navata suddivisa in tre campate da due archi a tutto sesto; il tetto è costruito con travi di ginepro. L’altare a parete contiene una nicchia dove è custodita la statua del santo. La facciata presenta l’ingresso principale e il classico campanile a vela sormontato da una croce litica. Intorno alla chiesa, vi sono numerose panchine con tavoli in granito e i locali delle cucine, utilizzati in occasione delle feste, che, nell’arco dell’anno, occupano diverse giornate: la prima domenica di maggio, il 25 luglio e la prima domenica di settembre. Per l’occasione i “suprastanti” sono soliti offrire ai convenuti la cena, la sera del Vespro, a base di pennette al sugo e spezzatino di carne bovina, e il pranzo, il giorno dopo, con la classica minestra e il lesso di carne ovina o bovina, il tutto accompagnato da verdura di stagione, dolci e vini tipici. Nelle immediate vicinanze vi è l’antico cimitero e, nei pressi, il locale di una chiesa più antica, recentemente restaurata.
Questi luoghi sacri, immersi nella bellezza della natura gallurese, narrano storie millenarie di fede e tradizione. Scoprite con noi l'incanto di queste chiese, testimoni silenti di un passato ricco di spiritualità.
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